Soltanto le verità che non permettono di vivere meritano il nome di verità. Superiori alle esigenze del vivere, non accondiscendono ad essere nostre complici.
Sono verità «inumane», verità da vertigine e che si respingono perché nessuno può fare a meno di sostegni camuffati da slogan o da dèi.
Il mondo antico doveva essere ben malato per aver avuto bisogno di un antidoto così grossolano come quello che gli avrebbe somministrato il cristianesimo.
Il mondo moderno lo è altrettanto, a giudicare dai rimedi da cui si aspetta miracoli.
Epicuro, il meno fanatico dei saggi, fu allora il grande perdente, come lo è oggi.”
- Emil Cioràn, "Squartamento"
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